Le regole della nostra famiglia riguardanti l’affinamento in grandi botti sono molto precise. Ogni vigneto ha una propria identità. Per rispettarla, il vino che ne deriva deve raggiungere in legno la piena maturità.
Pira e Asili, che si basano sulla purezza e l’eleganza, di norma necessitano di 3-4 anni in botte grande di rovere per raggiungere la loro piena espressione. Crichet Pajé, Pajé e Montefico, vini in cui emergono purezza, struttura e complessità, necessitano di invecchiamenti più lunghi, da 4-5 sino a più di 10 anni in alcune particolari annate. Non esiste una regola, ma tradizione e storia di famiglia aiutano a interpretarli.
Pratichiamo invecchiamenti molto più lunghi rispetto al disciplinare: le menzioni geografiche escono sul mercato 5 anni dopo la vendemmia, in seguito a un lento affinamento in botti di rovere e cemento.
A piena maturità, nel periodo estivo, tutti i vini vengono imbottigliati. I legni utilizzati provengono da selezioni meticolose dei nostri fornitori. Ogni botte è costruita a mano e le doghe sono piegate a vapore senza alcuna tostatura. I legni sono stagionati fino a 10 anni per poter garantire una maturazione al vino molto lenta, senza interferire sulla purezza.
I vini maturano a lungo in legno. Il dolcetto circa un anno, i bianchi 2 anni, i Barbareschi e i Baroli almeno 5 anni. Per questo motivo, dopo un così lungo periodo, non c’è più bisogno di alcuna filtrazione o chiarifica, dato che i vini sono già perfettamente limpidi.