Viticoltura e permacoltura
Mentre l’agricoltura moderna è imperniata sull’idea che la natura vada domata e forzata, la nostra visione mette al centro il principio della cooperazione con l’ambiente naturale. Crediamo inoltre che ponendosi in rapporto con ecosistemi complessi e cicli naturali, l’agricoltura vada pensata come una pratica in continua evoluzione.
Troviamo nei principi della permacultura e nella concezione sviluppata da Masanobu Fukoka nel saggio La rivoluzione del filo di paglia diverse analogie con il nostro pensiero, che nel corso dei decenni è maturato di pari passo con la nostra esperienza enologica.
Ciascun essere vivente, animale o vegetale, ha un suo posto e un suo preciso ruolo all’interno dell’ecosistema. Quando parliamo di biodiversità intendiamo proprio questo: un delicato equilibrio di “forze naturali”.
Il principio che sta alla base dell’agricoltura del “non fare” di Fukoka si avvicina molto alla nostra idea di viticoltura: una pratica non invasiva, in cui gli interventi dell’uomo sui processi naturali siano ridotti al minimo. Ecco perché, ovunque possibile, abbiamo mantenuto bosco, promuovendo l’inerbimento perenne nei vigneti: un trionfo di vita, di diversità, di ricchezza.