In natura la maggior parte dei vegetali è colonizzata da micorrize, ovvero dei funghi in grado di apportare innumerevoli benefici al terreno, e di conseguenza alle piante e ai loro frutti.
Le micorrize sono il veicolo di un rapporto di simbiosi mutualistica tra pianta e fungo, grazie a un legame di stretta cooperazione che comporta numerosi vantaggi per entrambi gli attori in gioco.
La simbiosi tra le radici e l’ambiente circostante migliora sensibilmente l’equilibrio delle piante e la vita microbiologica del terreno.
Le micorrize favoriscono l’assorbimento di importanti elementi nutritivi e rafforzano la resistenza della pianta agli stress climatici e biotici. Lo scambio pianta-fungo promuove infatti un maggiore sviluppo dell’apparato radicale, che riesce così ad espandersi in un volume di terra molto maggiore e ricavare acqua e nutrienti preziosi.
È inoltre dimostrato il legame diretto tra una struttura radicale ben micorrizata e una maggior resistenza della pianta alle malattie fungine, cui si aggiunge un miglioramento della struttura del terreno stesso, più capace di trattenere acqua e aria e proteggere così la pianta dagli stress idrici.
Salvaguardare la vitalità microbiologica del suolo attraverso pratiche colturali rispettose della biodiversità è dunque cruciale per un’agricoltura naturale, non invasiva, che rispetti la capacità dell’habitat naturale di auto-alimentarsi e rigenerarsi, senza l’ausilio di concimazioni, fertilizzazioni e pesticidi.
Ecco perché, anche in viticoltura, le micorrize sono una risorsa importante in riferimento al variare dei cicli climatici, per aiutare le viti a fronteggiare condizioni ambientali anche molto differenti tra loro.